mercoledì 5 marzo 2008

Tutti per uno? no! uno per tutti!

Il partito democratico ha cercato di innovare il sistema politico italiano.

Lo ha fatto attraverso il superamento della contraddizione destra/sinistra, nel tentativo di superare il concetto di unità contro il nemico comune, attraverso una proposta che vuole essere nello stesso tempo rappresentativa delle diverse forze del paese e innovativa.

In questo, nel tentativo di tenere insieme l'Italia nelle sue varie rappresentazioni di sè il Partito Democratico è un Partito Postmoderno e dunque potenzialmente capace di affrontare e risolvere le questioni della contemporaneità, ovvero la Globalizzazione, il cambiamento della dimension del lavoro, la mancabza di risorse pubbliche, il gap di competitività degli individui e delle concentrazioni.


Occorre pertanto riconoscere ai dirigenti del Partito Democratico la lucidità e la lungimiranza di questo progetto.

Tuttavia esso non è sufficiente poichè in realtà il popolo del V-day non è rappresentato nelle liste del Partito democratico, che alla fine, ha si aperto le porte alla politica a molti giovaeni e molte donne, ma lo ha fatto con un atteggiamento radical chic, tipico della sinistra aristocratica di cui i ds per tanti anni sono stati la rappresentazione più elitaria.

Vi sono pertanto molti giovani, molte donne e uomini, capaci, qualificati, che sono delusi, o che peggio saranno delusi dal Partito Democratico ed in generale dalla dimensione politica che si sta delinenado.


Quello che viviamo infatti è un piccolo cambiamento, una mini riforma, una rivoluzione marginale.


In questo senso le spinte conservatrici hanno "fermato" il processo di apertura del partito democratico ai movimenti e al popolo del v-day.

Quegli italiani rimarranno duqnue senza rappresentanza.

Colpevole in questo senso il mancato impegno di Grillo, che avrebbe dovuto assumersi la responsabilità delle proprie azioni, e denucniare anche in qeusto momento l'illusione del cambiamento che ancora una ovlta i politici e i mass media stanno dando ai partiti.

MA Grillo tace, non c'è, parlerà dopo, forse, quando i giochi saranno già fatti a dimostrazione di come effettivamente anch'egli appartiene alla tecnosctruttura, non volendo rinuciare alla comoda poltrona di comico, per la svivolosa dimensione politica.

L?italia ha così perso una importante possibilità di riforma del proprio sistema.

Uno per tutti non basta.

occorreva essere tutti (o molti) per uno!.

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